Febbraio a New York – Quinto giorno tra World Trade Center, Statua della libertà ed Ellis Island.

Dopo la scorpacciata di arte di ieri oggi proseguiamo sulla stessa linea sfruttando il New York City Pass facendo tappa in un altro paio di luoghi da visitare obbligatoriamente, soprattutto se si viene qui per la prima volta, ovvero la Statua della Libertà ed il World Trade Center.

Piccola nota pratica.
Avendo provato in questi giorni le code infinite di attesa per i principali luoghi di attrazione, soprattutto per quella dell’Empire, abbiamo deciso di svegliarci prima del solito e di dirigerci verso la punta sud di Manhattan dove è situato Battery Park all’interno del quale si trova il molo delle partenze dei traghetti per Ellis Island. Noi alle 9:00 eravamo già in loco e la coda era ancora umana, non abbiamo infatti dovuto aspettare moltissimo, il tempo di un coffee to go ed eravamo già sul battello. Ecco, questo è un piccolo consiglio che vi do: se avete intenzione di fare questa gita fate uno sforzo, bevetevi un bel caffè triplo la mattina presto appena alzate ma cercate di essere qui il prima possible, sicuramente entro le 10 perchè dopo, da quello che abbiamo visto durante la giornata, la coda diventa davvero infinita e potreste comincia a dubitare di aver scelto di venirci!

Detto questo eccoci ad Ellis Island, l’attraversata in traghetto dura giusto il tempo di godersi lo skyline di NY che si allontana e la figura della Statua della Libertà che si avvicina, il tutto ovviamente accompagnato dalla trepidazione di tutti i passeggeri che si assembrano alternativamente tra la poppa e la prua facendoti immedesimare in quelle immagini che hai visto più volte in TV di turisti stretti come sardine intenti a scattare foto senza sosta.

Una volta arrivate ad Ellis Island ci siamo trovate davanti alla Statua della Libertà, vederla finalmente dal vivo è una sensazione più che altro di familiarità considerato il numero di volte che è stata vista da lontano in innumerevoli film, video e documentari. E’ comunque una bellissima sensazione quella di trovarsi lì a pochi metri.

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Statua della Libertà.

Passiamo poi a quello che secondo me è più interessante, ovvero l’Immigration Museum. Non mi soffermo a descrivere più di tanto quello che contiene perchè è talmente noto da non aver bisogno di descrizioni. Posso dire però che è uno di quei luoghi talmente carichi di storia che meriterebbero una giornata intera anche solo per vedere tutta la documentazione fotografica e scritta cercando di immaginare quale fosse la realtà dei milioni di persone che arrivavano qui da tutto il mondo in cerca di una nuova vita, raggiungendo parenti e amici dispersi per ogni Stato degli USA lasciandosi alle spalle famiglie intere nei propri Paesi d’origine che probabilmente non avrebbero neanche mai più rivisto.

Di seguito inserisco giusto un paio delle numerose foto d’epoca che documentano quello che per tutti gli emigranti era il passaggio obbligato prima di entrare a New York, ovvero le visite mediche e la sosta qui prima di avere il via libera per entrare oppure no.

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Immigranti a Staten Island, New York.
Emigranti ad Ellis Island.

Come spesso capita questo è un luogo da visitare che meriterebbe più tempo ed attenzione ma, essendo una tappa obbligata per ogni turista che viene qui, è sempre super affollato ed i gruppi infiniti di persone si alternano scendendo e risalendo sui traghetti praticamente senza sosta, il che ti fa perdere un po’ di poesia e lascia pochissimo spazio ad una visita tranquilla ed approfondita.

Immigration Museum Ellis Island, New York.
Immigration Museum Ellis Island.

Detto questo, dopo la visita alle diverse stanze ci concediamo un po’ di realax sull’isolotto con vista verso lo skyline di Manhattan che da qui, con il mare in mezzo, è davvero mozzafiato.

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Manhattan vista da Ellis Island.

Per concludere la giornata ritorniamo sulla terraferma e facciamo un giro a Ground Zero ed al monumento alla memoria dell’11 settembre. Per chi ha avuto la fortuna di vedere le Torri Gemelle  l’impatto deve essere ancora più forte di chi, come me, è la prima volta che viene a New York.

Il Memorial Museum così come è stato concepito, ovvero con due immense vasche vuote lasciate al posto di dove sorgevano i due grattacieli con i nomi delle vittime scritti in rilievo è di forte effetto e riesce ad indurre naturalmente a qualche attimo di silenzio appena ci si avvicina. Ecco giusto un’immagine che spero possa rendere un minimo l’idea del luogo anche se è uno di quei posti che è davvero difficile rendere in fotografia.

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Memoriale 11 settembre.

E anche per oggi è tutto. Ai prossimi post e ad altri quartieri di New York che ci aspettano!

Pubblicato da

Regista indipendente e amante dei viaggi. Bionda, sarcastica. If you can dream it you can do it.

4 pensieri riguardo “Febbraio a New York – Quinto giorno tra World Trade Center, Statua della libertà ed Ellis Island.

    1. Hai ragione! Io purtroppo ci sono stata solo una volta e me ne sono subito innamorata! Spero di riuscire a tornarci presto, magari in una stagione con un clima un po’ più mite!

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      1. Anche io prima volta a novembre, ma con il fidanzato che ci tornava per la quarta. Lui é stato la mia guida. Anche solo pochi giorni sono sufficienti per assaporare quanto sia immensa.

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      2. Hai ragione. A me invece i giorni non bastano mai. Anche nelle città piccole mi piace prendermi qualche giorno in più per perdermi e scoprire il luogo dove sono. Per New York poi sarebbero servite almeno un paio di settimane!

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