Coronavirus e isolamento – Buona festa della Liberazione dal balcone.

Festa della Liberazione.

Ed eccoci ancora qui, giorno di isolamento numero indefinito.

Dopo diverse settimane la cognizione del tempo si perde, non si sente più quando è un giorno della settimana oppure il weekend. Le giornate in casa sono riorganizzate cercando di mantenere una routine che non ci faccia perdere del tutto il bandolo della matassa.

Ormai ci siamo quasi abituati al confinamento (quasi). Ci sono però delle giornate un po’ diverse, delle giornate che sono sempre state sinonimo di piazza e di persone, e quella del 25 aprile è una di quelle. Che si partecipasse a qualche corteo o si approfittasse della festa per fare un giro al parco poco importa, passare per la città e vedere le bandiere ai balconi e la musica in lontananza di qualche manifestazione sono sempre state la costante.

Ora invece anche questa Festa della Liberazione la passiamo in casa e la partecipazione al ricordo ed alla celebrazione di questa giornata possiamo viverla solo attraverso quello che possiamo vedere dalle nostre finestre o dai nostri balconi. Lo sguardo non può andare oltre ma la nostra immaginazione ovviamente sì.

Ed è forse per questo che quest’anno mi è sembrato che fosse anche più sentita del solito.  Forse proprio perché non si poteva vivere come al solito, all’aperto da soli o in mezzo alla gente.
E, complice il Coronavirus, anche la partecipazione collettiva si è reinventata. Dai balconi dei vicini si è suonata musica come non ricordavo da tempo e dalle finestre ognuno si è arrangiato come poteva per aggiungere i tre colori della bandiera al paesaggio, anche solo del cortile interno.

E così ho fatto anch’io. Non avendo una bandiera avevo però voglia, anche più degli altri anni, di esporre qualcosa. Così ho fatto mente locale ed ho cercato qualcosa in casa. Sono andata nell’armadio ed ho trovato tre camicie, una bianca, una rossa e una verde, che ho usato per formare il Tricolore, o almeno simile.
Certo, i colori non sono quelli omologati ma questo è il massimo che ho potuto fare.

Festa della Liberazione.
Festa della Liberazione.

Oltretutto mi sono resa conto che ogni tanto comprare lo stesso modello di camicia in colori diversi può tornare utile in modi che mai avremmo immaginato.

Oltretutto il mio balcone sta diventando sempre più protagonista della vita in tempi di lockdown e devo dire che la cosa non mi dispiace per niente. E forse neanche a lui visto che ormai è il punto fermo delle mie giornate e non è mai stato curato e sistemato così come in queste settimane. Non tutto iol male vien per nuocere, no?

E con quest’altro post casalingo è tutto, vi do appuntamento ai prossimi e, ovviamente, buon 25 aprile a tutti!

Pubblicato da

Regista indipendente e amante dei viaggi. Bionda, sarcastica. If you can dream it you can do it.

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