Corvara – Secondo giorno di trekking tra i rifugi intorno a Pralongià.

Rieccoci qui, e dopo la prima giornata in cui ho sostanzialmente preso confidenza con i sentieri, la mattinata parte con colazione e cartina in mano a decidere quale sarà invece l’itinerario della giornata e stavolta niente rientro alla base per pranzo ma si sta sui monti tutto il giorno!

Decido quindi di raggiungere come tappa principale il rifugio Pralongià che si trova al centro dell’altopiano e che è un po’ il punto di riferimento per successivi itinerari. Per arrivarci da Corvara ci vogliono circa un paio d’ore, passando sempre da Col Alt e Piz Arlara che ho già visto ieri, e devo dire che il tragitto offre paesaggi davvero mozzafiato! Non si tratta infatti di passaggi alpini abbarbicati e ripidi ma di sentieri che salgono lenti, in alcuni punti in po’ più ripidi in effetti, e che ti portano a camminare in mezzo a prati immensi che sembrano dipinti e che, essendo ad oltre 2000 metri di altezza, ti riservano degli scorci che fanno spaziare lo sguardo per chilometri!

Ecco intanto qualche foto dei paesaggi che ho incontrato lungo l’itinerario fino alla prima tappa, non male, che dite?


Da questa foto ad esempio si riescono a vedere chiaramente sia Piz Arlara che, dietro sulla destra su un altro pizzo, Col Alt.

Dopo un po’ di scarpinare arrivo quindi al rifugio Pralongià che, a giudicare dal numero di persone presenti, dev’essere davvero il punto di ritrovo e di riferimento per tutte le partenze ed i passaggi da qui. C’è veramente di tutto, famiglie, ciclisti, trekker, passeggiatori della domenica, animali… insomma, e io che pensavo di fare un percorso tipo trekker solitaria all’avventura! Vabbeh, in effetti non posso certo pretendere di essere sola in mezzo ai percorsi sulle Dolomiti ad agosto!

Comunque Pralongià è davvero molto bello, la pausa caffè e ristoro è passata alla grande e sno anche riuscita incredibilmente a resistere ad una delle fette di torta meravigliose che mi passavano davanti ai tavoli (dolci altoatesini, non dico altro!). Di fronte al rifugio c’è anche una chiesetta che sembra una miniatura da quanto è piccola, che dire, sicuramente d’atmosfera!

Dopo la pausa mi sbizzarrisco e mi dirigo verso i vari rifugi attorno, ovvero Punta Trieste, La marmotta e, ritornando verso casa, Bioch e i Tablà.

Devo dire che l’aver trovato delle bellissime giornate aiuta questo tipo di trekking, ovvero il girare un po’ senza meta e il decidere man mano cosa fare e quale punto raggiungere visto che il cielo è terso e si possono vedere i vari pizzi ad occhio nudo. Il non avere nessuno al seguito poi è un incentivo in più a scoprire davvero quello che ti dice l’istinto del momento… che stia cominciando avvero ad appassionarmi al trekking solitario?

Dopo tanto camminare, oggi abbiamo toccato i 25 chilometri, riposo le stanche membra, si fa per dire, davanti a qualche piatto tipico ladino. Ammetto che mi sono trattenuta e non ho strafato, altrimenti poi come fa la gente a credere alle camminate che dico di aver fatto se torno a casa più inquartata di quando sono tornata?

Ecco allora un paio di piatti giusto per farmi comunque venire l’acquolina in bocca almeno al ricordo. E fino a domani… buon appetito!

Pubblicato da

Regista indipendente e amante dei viaggi. Bionda, sarcastica. If you can dream it you can do it.

2 pensieri riguardo “Corvara – Secondo giorno di trekking tra i rifugi intorno a Pralongià.

    1. Hai ragione! Io ci sono cresciuta perché ci vado sin da bambina ma negli ultimi anni ho abbandonato questi luoghi bellissimi ed ora li sto riscoprendo sotto una luce nuova! Sono veramente uno spettacolo.

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