Barcellona – Sabato e domenica a Calella per lo Screaming Rockabilly festival.

E finalmente eccoci qui, dopo l’arrivo di ieri è già tempo di prendere di nuovo il trolley (pesantissimo a questo giro) e di raggiungere Calella per una due giorni di festival ed un salto negli anni 50 e nel rockabilly. In treno da Barcellona ci vuole poco più di un’ora e la maggior parte del tempo dal finestrino si vede il mare con già le spiagge popolate di gente, il che ti fa pensare che già scenderesti alla prima stazione, andresti a noleggiare un ombrellone e ti fermeresti qui per una settimana intera! Però noi abbiamo una missione, ovvero lo Screaming Festival, con tanto di preparazione, cambi d’abito, trucco e parrucco, roba seria insomma!

Arriviamo in albergo giusto in tempo per una rinfrescata ed il primo cambio e ci dirigiamo subito verso il lungomare, area adibita a mercatino vintage, car show e musica dal vivo. Già solo da qui si comincia ad essere immersi nell’atmosfera Fifties e, sia che si sia alla ricerca di qualcosa da comprare sia che si voglia solo dare un’occhiata alle numerose bancarelle, è praticamente impossibile non acquistare nulla! È infatti inebriante la quantità di colori e vivacità degli abiti e degli accessori che ad ogni dieci passi, almeno io, trovo qualcosa di cui non posso fare assolutamente a meno! Ovvio, no?

Ecco qualche foto del viale e di tutto quello che si può trovare, comprese le bellissime macchine d’epoca che dal tardo pomeriggio fanno sfoggio di sè per le immancabili foto di rito (io ormai ne ho una collezione per ogni anno!).

Screaming rockabilly festival mercatino, Spagna, Spain, Calella

Screaming rockabilly festival mercatino, Spagna, Spain, Calella

Screaming rockabilly festival car show, Spagna, Spain, Calella
Screaming rockabilly festival mercatino e car show.

Dopo cena invece ci spostiamo nella location serale dove il programma prevede concerti fino alla mattina, mercatino vintage, balli, gara di swing e quant’altro. Inutile dire che si possono fare tranquillamente le ore piccole senza annoiarsi ma su questo non credo che abbiate nessun dubbio!

Screaming rockabilly festival mercatino, Spain, Spagna, Calella

Screaming rockabilly festival mercatino, Spagna, Spain, Calella

Screaming rockabilly festival concerto, Spagna, Spain, Calella

Screaming rockabilly festival swing, Spain, Spagna, Calella
Screaming rockabilly festival musica e swing.

Passiamo quindi alla domenica che, come da tradizione, viene passata in spiaggia e più precisamente al Santi’s beach bar, dove si continua tra birre, cibo, musica dal vivo e balli fino al tardo pomeriggio, quando prendiamo il treno di rientro per Barcellona.

Screaming rockabilly festival concerto, Spain, Spagna, CalellaChe altro aggiungere? Di questo festival ho già parlato in passato su questo blog ed ogni volta che ci torno già penso alla prossima edizione. Devo dire che da neofita dell’ambiente rockabilly e anni 50 in genere, e comunque da frequentatrice occasionale al contrario di molte persone che conosco che hanno questo lifestyle nel sangue, non manco mai di divertirmi e, anzi, mi viene voglia di esplorarne di nuovi.

Non so descrivere ancora bene le sensazioni che si respirano in questi festival, non sono semplici avvenimenti o concerti in cui si ascolta musica o si balla, ma sono una vera filosofia, uno stile di vita. Forse dietro a tutto questo c’è anche una componente nostalgica per un periodo unico e particolare, come tanti anche solo negli ultimi decenni, penso agli anni 60 della swinging London, agli anni 70 delle ribellioni e delle lotte sociali, agli anni 80 della spensieratezza ed anche ai 90, che ho vissuto crescendo, dell’ultima vera ondata rock e dell’affacciarsi ad un mondo che con l’avvento di internet sarebbe cambiato per sempre.
Gli anni 50 però sono diversi da tutti gli altri, sono stati il primo vero periodo di gioia dopo anni di guerra e ristrettezze, finalmente si entrava in una società libera e che scopriva la voglia di divertirsi, di uscire, di ballare e cantare, di lasciarsi alle spalle tutti gli anni bui del conflitto. Non a caso la mitica serie TV “Happy days” è ricordata ancora oggi ed era ambientata proprio in quegli anni, e non è sicuramente un caso che si intitolasse “Giorni felici”.
Le ragazze e le donne si vestivano di abiti sgargianti, gonne ampie e colorate oppure più alla maschiaccio, con jeans corti con canottiere e bandana, giusto per fare un esempio, proprio a sottolineare anche la voglia di ribellione a certi canoni e ruoli. Gli uomini invitavano le donne a ballare e le donne mettevano in atto le regole della seduzione, si mettevano il rossetto ed avevano i capelli sempre a posto (quante cose devo imparare!).
Insomma, potrei sicuramente perdermi nello scrivere ed andare avanti per pagine intere ma mi fermo qui lasciandovi però con il consiglio spassionato di farci un salto se doveste capitare da queste parti a metà giugno, sono sicura che vi piacerà!

Pubblicato da

Regista indipendente e amante dei viaggi. Bionda, sarcastica. If you can dream it you can do it.

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